Maggio 2023
– Librellula Speciale MYSSTERY –
Francesco Di Domenico
Il Premio MyssterY per il Romanzo Giallo Edito è il concorso organizzato dall’Associazione IoCiSto nell’ambito del secondo Festival del Giallo Città di Napoli, che si terrà a Napoli, all’Istituto Grenoble, dal 25 al 28 maggio.
Al Concorso hanno partecipato tutti i “gialli” presentati alla libreria IoCiSto di Piazzetta Masullo da giugno 2022 ad aprile 2023.
Attraverso le segnalazioni di migliaia di lettori, si è pervenuti alla seguente Cinquina:
Francesco Di Domenico – Max Fontanarossa detective
Gianluca Spera – 1983
Giovanni Taranto – Requiem sull’ottava nota
Letizia Vicidomini – Dammi la vita
Giancarlo Vitagliano – Il mistero delle ragazze dai grandi occhi
I cinque libri saranno sottoposti alla valutazione di una giuria qualificata e segreta.
Il vincitore del Concorso verrà proclamato domenica 28 maggio alle 18 in una serata evento nell’ambito del Festival.
Federica Flocco racconta per la Librellula Max Fontanarossa detective di Francesco Di Domenico
Il dandy arruffone Max Fontanarossa è un investigatore privato, che per tirare su una manciata di soldi, accetta suo malgrado di pedinare una donna accusata dal consorte di tradimento. Niente di più semplice, si potrebbe pensare, se non fosse che durante la sua indagine, il nostro si trova coinvolto in un affaire internazionale, dove i servizi segreti e la chiesa diventano i maggiori protagonisti. Max Fontanarossa Detective di Francesco Di Domenico (Homo Scrivens Edizioni) le ha tutte. La trama di un giallo, la consistenza di un rosa, l’architettura di un colore indefinito, raccontando di una Napoli che non esiste e che pure si può intravedere nei finti nomi delle finte vie e dei finti quartieri di una vera città. Una brillante commistione tra umorismo ed erotismo, questo il pregio principale di un libro dissacrante quanto basta, spiazzante e irriverente, che farà ridere, ma anche riflettere su cose importanti, quali la violenza di genere, il riscatto sociale, il ricatto intimidatorio, la mancanza di una madre nell’ età adolescenziale, l’amicizia nonostante la differenza di classe sociale. Il protagonista è un ribelle borghese con la fortuna di nascere bene, figlio di un barone della medicina e di un’avvocata inglese. Sembrerebbe quasi un rivoluzionario, per il suo modo di vedere la vita, ma Di Domenico ci tiene a precisare come, invece, il suo personaggio sia un involuzionario, riferendosi agli Anni ’70 e alla rivolta borghese. Sarà per questo che Max Fontanarossa non ha mai compreso il valore dei soldi, a differenza dei borghesi veri, che del danaro fanno un’ideologia culturale. Avendo vissuto dai quindici anni d’età quasi da solo, senza madre, accudito dai domestici e, con affetto paternale, dal custode, forse non ha interesse a farli, c’è già suo padre che li accumula per lui. “Tu non vivi alla giornata, sarebbe già un complimento, tu devi sfangare la prima mezza, e se sei fortunato vivi l’altra metà, oppure vai in galera o sotto un ponte”, afferma una delle sue innamorate. Il suo universo, la sua placenta, è il suo quartiere. Il suo palazzo è descritto come una specie di repubblica anarchica dove il presidente è il portiere Diomede, e lui una sorta di premier a cui tutti si rivolgono per risolvere questioni. Ma se tutti lo amano, Max Fontanarossa non ama. Almeno così sembrerebbe. Lui, infatti, è talmente superficiale che si dimentica di farlo, non ha passioni, né odio, né amore, perché sono passioni faticose; lui vuole bene, indistintamente e senza impegno, surfando sulla vita, che di occasioni gliene mette davanti parecchie. Ed infatti, il sesso, attore non protagonista di questo romanzo, velato quanto basta, esplicito quando serve, lui quasi lo subisce, da gran galantuomo, tanto da divenire addirittura oggetto di mobbing da parte delle donne che incontra. Uno slalom tra le richieste, che, tuttavia sopporta senza patemi. Del resto, ha imparato ad essere così zen avendo avuto un padre che potrebbe essere equiparato quasi a un molestatore seriale, un subdolo sessuomane che usa il suo potere per poter ottenere favori. È una brutta parte di società quella descritta, in questo caso, da Di Domenico, che, afferma, “sembra voler correre verso la bellezza così come accaduto in questi ultimi secoli, peccato che si sia deviato verso un selvaggio ritorno al piacere, verso una ricerca ossessiva di stimoli che riguardano solo il corpo”. Il libro, tuttavia, ha il pregio di esplorare la sessualità in modo aperto e onesto, dimostrando che l’eros può essere parte positiva e gratificante della vita, affrontandolo con sensibilità e rispetto e facendolo correre attraverso una trama ben strutturata che non dimentica mai i colpi di scena come solo un vero giallo sa fare. Il morto e la ricerca dell’assassino? Assolutamente no. In questo libro c’è tanto, molto di più, basta saperlo cercare.
Federica Flocco
Francesco Di Domenico da oltre trent’anni è corsivista satirico e umorista per vari magazine. Ha pubblicato libri umoristici, storici e polizieschi, vincendo numerosi premi. Per Homo Scrivens ha pubblicato Notte in Arabia – Vita e storia di Gianmarco Bellini, il ragazzo che voleva volare (2011), il romanzo noir Il Cuore di Marzia – La vipera della Squadra Omicidi (2020) e Max Fontanarossa Detective (2023).
Federica Flocco laureata in giurisprudenza, giornalista pubblicista, scrittrice per passione, ballerina per amore, si è diplomata in tecnica jazz, insegnandola per anni, prima di diventare madre di quattro figli. Ha iniziato a lavorare con i libri nel 1998 scrivendo recensioni per un quotidiano partenopeo, acquisendo così, una conoscenza profonda dell’editoria campana. Dal 2008 collabora con Canale 21, una emittente televisiva regionale, per la quale cura la rubrica “Il libro della settimana”. E’ stata presidente e membro di giuria di numerosi premi artistici e letterari. Ha pubblicato Mia (Alessandro Polidoro Editore, 2016), Il coraggio di Amadou (Ellepiesse edizioni, 2018) e, con Tiziana Beato, Fino alla radice (Intrecci, 2021).