Stretta è la foglia…, un racconto di Armando Guarino

22 Marzo 2023

Marzo 2023, Librellula n° 17

STRETTA LA FOGLIA, LARGA LA VIA… di ARMANDO GUARINO

Il cuscino era sempre meno soffice e fresco sotto la sua testa e girarsi dall’altro lato non aveva prodotto l’effetto sperato nelle ultime tre ore e mezza. Erano le quattro del mattino e Laura non era riuscita a chiudere occhio neanche per un istante. Nonostante le preghiere del marito affinché spegnesse il pc e smettesse di lavorare per un giorno a un orario decente, una mail urgente, un pop up maledetto comprensivo di bip sonoro, l’aveva distolta da quei pochi abbracci che si erano consentiti quella sera sul divano e davanti alla luce blu della televisione muta.

Si girava Laura e non riusciva a cancellare il pensiero dei mille impegni che l’avrebbero aspettata la mattina dopo: la visita del Direttore Generale in ufficio proprio lo stesso giorno che avrebbe dovuto accompagnare la madre in clinica per i suoi soliti accertamenti trimestrali e il figlio tredicenne che si aspettava di vederla sugli spalti per il suo esordio in campionato.

Nel dare una frettolosa occhiata al cellulare che aveva saggiamente spento una volta a letto, le cadde lo sguardo su quel libro in bilico sul comodino e che aveva dimenticato di avere. Era di Giacomo, quel suo amico che l’aveva pregata tante di quelle volte di andare a una sua presentazione. Prima dell’estate, aveva deciso di accontentarlo e, ovviamente, aveva acquistato il suo romanzo, anche sapendo che non avrebbe mai avuto il tempo di leggerlo. Non fu soltanto per amicizia. In maniera anche sorprendente, la presentazione la colpì e la storia sembrava davvero molto avvincente e interessante. Anche la penna di Giacomo non era male… però poi, come sempre accade, la routine, il lavoro e l’incapacità di ritagliarsi un po’ di tempo libero avevano fatto sì che giacesse da allora sul comodino, costringendolo a “muoversi” di tanto in tanto, fino a rimanere in bilico, con il rischio di cadere per terra, e nel dimenticatoio, per sempre, pur di farsi notare.

Quella notte, proprio per evitare che cadesse, Laura scese dal letto e si allungò per afferrarlo. Una volta tra le mani non lo posò di nuovo laddove aveva riposato per mesi, ma gli occhi si soffermarono sulla splendida foto che campeggiava in copertina che la costrinse ad aprirlo e a sfogliarlo. E di nuovo fu sorpresa…

Alla terza pagina, sulla destra in corsivo, campeggiava quella frase…

“Stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che ho detto la mia”

La stessa che le diceva la madre ogni volta che terminava di raccontarle una storia. Poggiò il libro sulle gambe per un attimo e alzò lo sguardo come per rivedere quella scena di ogni sera di quando era piccola e la sua proverbiale iperattività costringeva i genitori agli straordinari. Appena iniziò le scuole, il padre e la madre scoprirono che l’unico modo per farla stare qualche minuto ferma era darle un libro in mano e questa consuetudine era rimasta in vita fino al giorno in cui iniziò a lavorare e lasciare casa e città. Il lavoro, la solitudine, la continua e affannosa ricerca di trovare amicizie e amori, la portò ad avere sempre meno tempo per leggere.

“Stretta la foglia…”

Era proprio vero… la mamma glielo aveva spiegato: non c’entrava nulla la “foglia” ma era soltanto una traslitterazione errata. In realtà si parlava di “soglia” e indicava l’inizio di una storia. Quanto era vero! Quanto pareva difficile iniziare da zero una storia, riprendere a leggere, ma poi, continuare era più semplice, “largo” come la via.

Ma ricominciare…

Guardò l’ora, erano le 4 e 15 del mattino. La sveglia sarebbe scattata alle 6 e 30. Non avrebbe dormito comunque, si disse. Riprese il romanzo e lo aprì alla prima pagina e incominciò a leggere.

Alle 6 e 30, quando la sveglia prese a fare il suo dovere, era arrivata a pagina 121 delle oltre trecento che conteneva il libro. Lo chiuse per un attimo e si fiondò sotto la doccia che fece durare pochi minuti per l’ansia di non perdere il filo del racconto che riprese anche mentre sorseggiava il suo caffè ristretto del mattino. Lo portò con sé anche nel treno che l’avrebbe portata al lavoro e lo riaprì nella pausa pranzo che, per l’occasione durò straordinariamente e inconsapevolmente, sotto lo stupore di tutti, un quarto d’ora più del previsto. Lo teneva in borsa, pronto a riprenderlo appena possibile, anche in clinica con la madre o alla partita del figlio.

Quando tornò a casa quella sera Laura, la prima cosa che fece fu quella di riporre nell’armadio il pc. Si dedicò al marito per qualche ora, per licenziarlo non appena vide che era stanco. Era arrivata alle ultime quarantacinque pagine e voleva sapere il finale.

Peccato che a venti pagine dalla fine le maglie della mano si allentarono e fecero cadere il libro per terra, riaprendolo di nuovo alla pagina iniziale.

Quella dove campeggiava la scritta:

“Stretta la foglia, larga la via…”

Armando Guarino

Armando Guarino è nato il 15 ottobre del 1969 a Napoli, dove tuttora risiede dopo aver girato l’Italia vivendo a Milano, Cosenza e Caserta. È attualmente impiegato presso un’importante multinazionale del credito al consumo.

Ha iniziato a scrivere partecipando con successo al concorso letterario “Storie di caffè”, promosso dalla società Autogrill, risultando, con il suo racconto Un caffè più dolce, tra i 40 prescelti e pubblicati dalla Mondadori nella raccolta Caffè d’autore e l’anno successivo ha pubblicato il suo primo romanzo Pane, zucchero e caffè.

Il successo de Il pescatore di fango, pubblicato con QP Edizioni nel 2015, gli ha consentito di entrare nella squadra David and Matthaus che, dopo una seconda edizione altrettanto fortunata e vincitrice della menzione speciale al concorso “Un libro per il cinema” nel 2016, ha puntato alla creazione della collana specifica “I casi dell’ispettore Santonastaso”, della quale fanno parte Le radici della farfalla, La danza del delfino, quest’ultima vincitrice del premio Booktrailer Premium 2019 promosso da Cinema & Libri e l’ultimo Le maschere della verità – Pace per l’ispettore Santonastaso, appena nominato nella cinquina dei finalisti del Premio MyssterY-Iocisto del primo Festival del Giallo di Napoli e già terzo classificato al 15° Premio nazionale e internazionale della poesia e della narrativa “Club della poesia”.

È uscito il 5 maggio 2022 il suo ultimo romanzo, Ben Moussa, il bambino nello specchio presentato al Salone del libro di Torino, pubblicato da Santelli Editore, vincitore del Premio Virgilio per la narrativa edita.

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