Librellula n° 17, Marzo 2023
Venerdì 17, una data che mi ha sempre portato belle sorprese. E anche oggi non si smentisce.
Sono le 14.30 del 17 marzo 2023, siamo a Napoli e sto aspettando Guido Catalano per accompagnarlo in libreria. “Un poeta urbano, innamorato della vita, innamorato dell’amore e delle piccole cose”, così recita un articolo che ho letto in rete e che credo lo descriva magnificamente.
Mi viene incontro nel parcheggio dell’hotel e mi verrebbe da dirgli subito: “ti amo ma posso spiegarti”. Poi penso che potrei essere fraintesa e quindi mi limito a sorridergli e a dargli il benvenuto.
Così ci dirigiamo alla mia auto e senza pensarci avvio il motore e parte la musica… gli chiedo a che ora è arrivato a Napoli e quale sarà la prossima tappa. Intanto in sottofondo, il neapolitan funk di Nicola Caso sancisce definitivamente che siamo nella città di Partenope.
Provo a rompere il ghiaccio per avviare una conversazione. C’è un traffico intenso, anomalo per l’ora, ma fortunatamente abbiamo abbastanza tempo.
Arrivati in libreria c’è già un piccolo gruppo di ammiratrici ad attenderci (ebbene sì, tutte donne). Ordiniamo un caffè e… Guido subito dopo si accende una sigaretta!
“Ma non avevi smesso di fumare… baciando?”.
Eravamo tutti speranzosi che la ricetta magica, titolo della sua ultima raccolta di poesie “Smettere di fumare baciando” appunto, funzionasse!
“In realtà sì” – mi risponde – “per cinque anni. Poi ho ripreso, anche se non ho smesso di baciare. Ma smetto, giuro, fumare fa male. Smetto alla fine di questo tour che mi mette molta ansia. Sono figlio di fumatori accaniti e bravissimi a fumare di nascosto. Anch’io fumavo di nascosto della mia mamma”.
Il nostro fumatore poeta si accomoda alla scrivania e inizia il firmacopie. La prima ad avvicinarsi è la mia amica Irma – una delle più accanite lettrici che io conosca di Guido Catalano -, che con naturalezza apre lo zainetto e rovescia davanti al nostro menestrello metropolitano tutta la sua produzione letteraria. Tutta!
Una dedica a puntate abbellisce ora la collezione completa di Irma.
Gli chiedo di leggerci una poesia dall’ultimo libro. Dice: “Sono 107, in genere i libri dei poeti viventi non hanno tante poesie, ma quando mi arriva l’ispirazione non mi fermo più… vi leggo quella che ho messo anche nell’ultima di copertina perché è una poesia a cui tengo particolarmente. E’ una poesia d’amore e fa così… S’intitola TU SEI UNA…”
Tu sei una
Che devi sempre essere quella forte
Ogni tanto piangi, ma di nascosto
Tipo ieri eri triste ma non me l’hai detto
Ma quando ridi muovi le montagne e scateni le maree
E certo, avrei dovuto accorgermene
Tu sei una che ti porterei a fare a palle di neve con Calvin e Hobbes
Una che i treni ti aspettano se sei in ritardo
perché gli stai simpatica
Tu sei una che domani ti porterei con me nella battaglia.
Il pomeriggio trascorre piacevolmente tra poesie, battute, risate, serie tivvù, cioccolata belga misteriosamente giunta in libreria (ma questa è un’altra storia) e citazioni di numeri del lotto.
“A che ora inizia lo spettacolo stasera?” chiedono dal pubblico.
Non ricordo, controlliamo online: ventietrentuno! Ventietrentuno??? Strano.
“Li giochiamo?” propongo. “Aggiungiamo il 17 – perché oggi è pur sempre venerdì 17 – e facciamo una puntata su Napoli ambo e terno”.
“Come funziona? Non ho mai giocato al lotto. Non sono un giocatore. Mio padre lo era, ci si è pagato gli studi all’Università, giocando a poker e frequentando i casinò. Un giocatore fortunato ma non ho comunque provato ad imitarlo”.
“Un caso raro di giocatore fortunato” penso, Catalano è una continua scoperta. Il fumo si, il gioco no.
Gli chiedo della copertina del libro, per me bellissima. Dice: “E’ una foto che ha fatto una mia amica, Valentina Fontanella, che da anni pensavo che sarebbe stata benissimo su un libro e me la sono accaparrata per questo (anche se non c’entra niente col titolo!)”.
È arrivata l’ora di andare in teatro per le prove prima dello spettacolo. Siamo nuovamente in un traffico decisamente anomalo anche per Napoli, c’è tempo per continuare a conversare, pacatamente, piacevolmente.
“Ti piace il mare o la montagna?”
“Veramente amo i laghi… ho trascorso in una casa al lago tutte le mie vacanze da bambino. Mi piace fare il bagno nel lago, anche se è un ambiente singolare”.
Le risposte di Guido sono sempre una sorpresa, anche alla domanda più banale.
Parliamo dello spettacolo, del tour in corso che sta andando benissimo, delle t-shirt che stasera saranno in vendita in teatro accanto ai suoi libri. Sono curiosa! È un primo esperimento di merchandising non da poeta, ma da rockstar: una t-shirt rossa e una bianca.
Ho comprato la bianca!
Ti aspettiamo in Autunno da IoCiSto, Guido! E no, non è una speranza, ma una promessa di Guido Catalano.

Maria Rosaria Lanza, socia e consigliera di IoCiSto