Il proverbio latino Sine pecunia ne cantantur missae intende dire che senza disponibilità economiche non si vive una vita dignitosa, ma piena di limiti e priva di libertà. Persino il prete non canterà messa se non hai i soldi per pagarlo.
A Napoli, ad un certo punto della sua storia, sacro (messe) e profano (soldi) si incontrano, come si sono “incontrate” le ricerche delle due ricercatrici di storia economica del CNR: Paola Avallone e Raffaella Salvemini. Le due studiose raccontano una pagina unica della storia economica del Meridione d’Italia pre-welfare, cioè il difficile rapporto tra assistenza e credito, da cui scaturì un complesso e articolato sistema bancario unico al mondo, che portò alla nascita del Banco di Napoli.
Dalla cura dell’anima e del corpo, che attirava legati e donazioni a supporto di conservatori, ospedali e chiese – alcuni risalenti al XIII secolo, come il Sant’Eligio – si passò alla creazione di circuiti finanziari e bancari con la nascita di una moneta cartacea, quale la “fede di credito”.
Venite ad ascoltarle durante La notte dei ricercatori, martedì 26 settembre, dalle ore 18:00 in libreria.
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