Artisti per la Librellula: David Grigoryan “Odessa Sole Mio”

14 Novembre 2022

Librellula n. 14 – Dicembre 2022

David Grigoryan A man laying on a pier rock, Odessa 2018. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Siamo sul molo di Odessa, un uomo disteso sembra in perfetto equilibrio sul mare, sorretto tra gli spuntoni di uno scoglio. David scambia qualche parola con lui e resta sorpreso per l’odio che l’uomo manifesta verso il regime comunista, perché – racconta David – la maggior parte degli uomini di mezza età rimpiangono l’unione sovietica. Poi per ricordarsi di quel momento, scatta questa immagine.

 

David Grigoryan “What? Again?” The driver is fixing the trolleybus, Odessa 2018. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Cosa? Di nuovo? L’autista sistema le aste cadute del filobus che devono essere collegate ai cavi elettrici. Da questa descrizione, possiamo intuire che non si è trattato di un evento raro e la foto, scattata nel 2018, mostra un uomo che cammina sul tetto di un filobus. Il costo del biglietto? 30 centesimi, con eventuale performance inclusa.

 

David Grigoryan A soldier guarding the coastline mined and blocked by wire and Czech hedgehogs, Odessa 2022. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Cavalli di Frisia e filo spinato occupano la spiaggia che prima era aperta ai bagnanti, si vede un soldato che scruta l’orizzonte dalla spiaggia, che ora è off limit per la popolazione.

 

David Grigoryan An entrance of a surgery barricaded by sandbags, Odessa 2022. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea – Da quelle stesse spiagge, dallo scoppio della guerra, la popolazione ha raccolto grandissime quantità di sabbia per riempire i sacchi che circondano i monumenti, gli ingressi alla città e luoghi strategici.

 

David Grigoryan A man carrying a door to sell it in the recycling center, Odessa 2010. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Continuiamo a percorrere con David le strade di Odessa e incontriamo un uomo che porta un vecchio sportello in officina, mentre sullo sfondo passa un’auto sovietica. Sono trascorsi circa 12 anni da quello scatto.

DAVID GRIGORYAN: Street-photographer / fotoreporter, David Grigoryan nasce a Tbilisi in Georgia nel 1987. Si trasferisce con la sua famiglia a Odessa (Ucraina) all’età di 6 anni, a causa della guerra civile.

Si appassiona alla fotografia da giovanissimo e, da quando ha sedici anni, non ha mai abbandonato la macchina fotografica. Da sempre interessato a riprendere momenti di vita quotidiana, il suo obiettivo è cogliere l’anima delle persone che incontra. Ha una profonda conoscenza della città di Odessa che ha indagato per vent’anni, scoprendo luoghi nascosti e poco conosciuti dai cittadini stessi e incontrando gente proveniente da tutto il mondo. Le sue foto parlano di geopolitica, patrimonio culturale, natura, cultura, abitanti.

Skateboarder dal 2002, per due decenni ha girato tutta l’Ucraina e molti Paesi Europei con il suo skate, collaborando come fotografo per il marchio ucraino Papa Power. Dal 2011 al 2012 ha vissuto e viaggiato in Norvegia, per poi visitare Roma e Firenze, prima di rientrare a Odessa, dove tutt’ora vive e lavora.

David Grigoryan ha esposto in alcune gallerie in Ucraina e Germania, presso il Bleshunova Museum di Odessa e l’Ukrainian Photography Institute di Kyiv.

photo Dario Sorrentino

Per approfondimenti:

‘O sole mio fu composta da Eduardo di Capua sui versi di Giovanni Capurro mentre di Capua si trovava in tournée a Odessa

Odessa, sulle rive del Mar Nero, è un vivace centro commerciale e l’approdo di genti e culture dalle provenienze più diverse: russi, greci, armeni, ebrei, italiani e francesi.

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