Annamaria, Mario e le “Bombe Rossana”, di Gigi Agnano

2 Aprile 2022

Aprile 2022, Librellula n° 10

 

Quand’ è scoppiata la guerra, Annamaria si è data subito da fare perché Annamaria non sa stare senza fare niente. Fa tante di quelle cose che a volte m’infastidisce, la tratto male (e sbaglio).

Così, mentre in giro per la città si raccoglievano garze, pannolini, assorbenti, antinfiammatori, eccetera, Annamaria è andata in libreria e ha preso dei libri per bambini, i pastelli per colorarli e cose così.

E al punto di raccolta – dove non accettavano nient’altro che medicinali – hanno eccezionalmente caricato quei libri sui pulmini e quei libri sono partiti.

Quando me l’ha raccontato, confesso che ho pensato: “L’avrà capito che laggiù c’è una guerra? Che se ne fanno dei libri?”

L’ho pensato, ma, con quel briciolo di diplomazia che per fortuna m’è rimasta, non gliel’ ho detto.

Parlava a telefono tutta entusiasta e mi sono ricordato di Mario.

Mario era un amichetto un po’ sciroccato delle elementari, che voleva risolvere la guerra con bombe di caramelle Rossana.

Dovevano essere di quella marca lì, perché le Rossana – per lui, ma anche per me – erano le caramelle più buone di tutte.

Poi, alcuni giorni dopo, ho letto di bambini lasciati andare dai genitori con un numero di telefono scritto sulla mano o sulla schiena e ho capito che, senza i libri di Annamaria, a quei bambini sarebbe rimasto solo l’odio.

E, in vista del prossimo aumento delle spese militari, fiuto il business e rubo l’idea a Mario: deposito il brevetto per le “Bombe Rossana”. Hai visto mai che ci faccio la grana?

Gigi Agnano

Centro Saint François per bambini ciechi a Sokodé, 2013. In Africa ci sono 5 milioni di ciechi e circa 20 milioni di ipovedenti con una proporzione molto più elevata se comparata ad altri paesi anche del Terzo Mondo. Nell’Africa sub-Sahariana c’ é anche il più basso numero di oculisti al mondo e i costi per le cure sono proibitivi per la stragrande maggioranza della popolazione. Quattro casi di cecità su cinque sarebbero prevenibili o curabili.

 

 

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