Febbraio 2023, Librellula n° 16
Arte e vita legate da un filo d’emancipazione che attraversa le epoche. Angelica Lopes e la diffusione di un alfabeto della libertà
Quante storie possono nascondersi dentro la potenza di uno sguardo, parole che feriscono anche stando in silenzio. A volte non servono per narrare, forse muoiono ancor prima di essere emesse. Portatrici di un destino che come l’acqua e il fuoco non possono mischiarsi perché pur rincorrendosi per un tempo immemore si ritrovano in un vicolo cieco per il finale della loro parabola che è già scritta. Sangue e fango che sporcano ogni barlume di poesia. La casa e la società all’interno di questo romanzo hanno un ruolo ambiguo perché si spogliano di tutta la protezione e sono insidiose trappole se questi luoghi circa estesi potrebbero essere personificati, diventerebbero per le donne la parete divisoria tra esse e il mondo. Quelle donne piccole come stelle la cui bellezza è una condanna autunnale anche in una rigogliosa primavera. Lo spegnimento di una candela in una notte invernale. In mezzo al nulla più oscuro qualcosa resta un momentaneo tepore che accarezza l’anima come fosse un soffio vitale. La pagina bianca del libro doveva per forza riempirsi di macchie d’inchiostro ma questa volta hanno un ruolo secondario, le parole. Le protagoniste trovano un modo alternativo per fare rumore rendendo lo stesso armoniosa la loro voce. Ali variopinte racchiuse in un battito regalano indubbiamente una sfumatura diversa di quel cielo che appariva senza domani. La maledizione del titolo abbatte ogni possibile pietà relegandosi all’interno di un pensiero arcaico, nella cui credenza antico si cela comunque qualcosa di mistico che riguarda tutti loro inesorabilmente. Una sfera emotiva lacerata ricorda come ogni sortilegio nasca e muoia sempre nel puro amore. Quando quest’ultimo arriva a traboccare si tramuta in odio e non si può più risanare. Ci si riempie la bocca di carità e perdono come fosse il cibo più nutriente, ma sono veramente pochi coloro che attuano questi precetti e non lasciano vivere i corvi nel cuore. La storia delle Flores è ambientata in Brasile nel periodo in cui sembrava essere fiorita una democrazia, ma la più bella delle rose si ritrova schiacciata dall’assolutismo del pugno d’acciaio. L’autrice regala ai lettori un romanzo veramente sovversivo che si alimenta della forza delle piccole cose. Un piccolo gesto da coloro che non sono considerate come protagoniste attive ma solo un trofeo da mostrare occasionalmente. Nella famiglia Flores tutti gli uomini non arrivano alla vecchiaia, sono accomunati dallo stesso fatale destino. Il silenzio etico imposto all’epoca alle donne è qui riservato agli uomini ma entrambe le sfere esistenziali sono condotte verso un dialogo che diffonde così il linguaggio della sofferenza. La sostanziale differenza sta nel mostrare con coraggio quel sentimento anche alla luce accecante del sole che vorrebbe raccontare un trionfo, ma si rivela l’ennesimo abbaglio. Uno scontro tra il nuovo e il vecchio che non avrà mai fine. Piangere i figli e i mariti morti per la Flores è un lusso che non si possono permettere e così mentre la vox populi si chiede insistentemente come sopravvivano, loro diventano l’anima del commercio locale attraverso il ricamo. Il romanzo è suddiviso in ventiquattro capitoli di lunghezza varia, perfetta sponda tra le epoche. Se da una parte si hanno i matrimoni combinati, dall’altra ecco emergere la storia di una donna dal viso sfigurato dall’acido. Se un tempo ci si sposava affinché fosse assicurata una successione di quella determinata famiglia, oggi può anche capitare che una madre lotti perché quella maternità le sia riconosciuta. L’autrice racconta tutto questo con uno stile fluido scorrevole ed empatico, aspetti che la traduzione della Cavarero mantiene fedelmente. Nel mondo di oggi c’è Alice, una giovane ragazza ribelle che vive un rapporto burrascoso con la madre Vera ma anche una spumeggiante storia d’amore con Sofia. Un giorno le è consegnato un velo, comprende subito di avere fra le mani un oggetto antico ma è ignara della sua preziosità. Si riannodano i nastri della memoria perché anche il velo ha una storia da raccontare. Quella di Eugenia una ragazza creativa con mani d’oro ed è così che l’arte del ricamo si tinge di vita, un filo d’emancipazione che ignaro diffonde l’alfabeto della libertà. Il ricamo come narrazione di una condizione . Ḕ anche la storia di Ines che antepone l’amicizia alla sua stessa felicità, di Vitorina che con ribellione e spregiudicatezza non smette mai di sognare, di Candida che vede i colori anche nelle ombre, di Carmelita la costante presenza e infine di Firmina l’espiatrice volontaria che cerca consolazione nelle preghiere che spesso utilizza come armi per non affrontare l’inabissamento di quel passato cui resta ancorata. Un esordio sconvolgente e attuale destinato a emozionare milioni di lettori che colpisce per la sua unicità. Il racconto di un gruppo di giovani che non merita di conoscere la polvere della dimenticanza. Baciare il lontano mare perdendosi nel profondo di quel blu, segnando un confine con la grande Storia e come uno stormo d’uccelli avere sempre un nido dove fare ritorno .
Francesco De Filippi
Angélica Lopes (Rio de Janeiro) è scrittrice, sceneggiatrice e giornalista. I suoi romanzi per ragazzi sono stati pubblicati dalle più prestigiose case editrici brasiliane. La maledizione della famiglia Flores è il suo primo romanzo per adulti.
Francesco De Filippi, trentenne, siciliano, dottore in filologia moderna e italianistica, vivo a Casa Santa Erice (TP). Da sempre ho viaggiato con la fantasia. Libri e teatro in particolare mi hanno salvato la vita perché hanno dato un senso al mio passaggio terreno. Ho svolto una gavetta importante con due blog e da qualche anno ho deciso di aprirne uno mio, La casa delle storie, che mi regala emozioni e soddisfazioni quotidiani. Sono amante della buona cucina , della musica e delle serie tv. Per il mio futuro mi auguro che questa storia d’amore coi libri non finisca mai e ringrazio la mia famiglia d’origine e quella editoriale che rendono possibile tutto questo.